Riconoscimento e certificazione dell’apprendimento non formale

La domanda che maggiormente viene rivolta quando di parla di un corso o di un’esperienza di educazione non formale è: “Ma è riconosciuto?”. Ed è proprio per questo motivo che si è sviluppato molto il dibattito all’interno delle istituzioni europee sull’importanza di attribuire un valore all’educazione non formale, che vada al di là dell’effettiva esperienza svolta e che sia in qualche modo anche certificabile, e riconosciuto negli ambienti dell’istruzione e lavorativi. Specialmente in Italia, dove resiste il valore legale dei titoli di studio, quella del riconoscimento sembra una questione fondamentale per capire se una proposta formativa è di qualità o meno. I corsi di formazione certificati da un Ente Pubblico sono quasi sempre affollati, e molte volte i partecipanti nemmeno mettono in dubbio la qualità delle attività o i programmi svolti. Invece si fa fatica a proporre metodi diversi di lavoro, e proporre il concetto che certi risultati di apprendimento non sono nemmeno obiettivamente misurabili, quindi non ha molto senso che vengano certificati. Ma è importante che venga riconosciuto il potenziale dalle esperienze di educazione non formale, specie in una società basata sul cambiamento, la capacità di adattarsi, l’interconnessione. Ed è per questo che l’Unione Europea ha puntato tutta la sua strategia di sviluppo sulla conoscenza, e affida un ruolo centrale all’educazione, in tutti i suoi aspetti. Naturalmente il problema che si pone è il come sviluppare adeguati strumenti per il riconoscimento e per la misurazione di queste esperienze, dal momento che in alcuni casi non è possibile, o non ha alcun senso, valutare i risultati dei percorsi di educazione non formale, per ottenere dati sul valore dell’esperienza bisogna provare a valutare i processi e le esperienze di formazione. Così nel 2004 la Commissione Europea e il Consiglio d’Europa hanno pubblicato un lavoro congiunto per definire una posizione comune sull’istruzione, la formazione e l’apprendimento nel settore delle politiche giovanili, visti come una parte integrante e fondamentale della società civile. Infatti nel documento si legge: Tutte le iniziative nel campo dell’istruzione e formazione sottolineano il ruolo crescente dell’apprendimento lungo tutto l’arco della vita. Esse enfatizzano che l’apprendimento deve comprendere l’intero spettro degli strumenti formali, non formali ed informali per promuovere la realizzazione personale, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e aumentare le possibilità di inserimento nel mondo del lavoro. Di conseguenza, è necessario un sistema migliore di riconoscimento delle esperienze di educazione non formale e informale, sia sul piano sociale che su quello formale. Da questo lavoro ne scaturisce una maggiore valorizzazione dell’educazione non formale come campo di esperienza; valorizzazione del potenziale dei soggetti con minori opportunità formative; valorizzazione dell’educazione non formale dei giovani come opportunità di occupazione. Inoltre il Documento propone alcuni passaggi pratici per sviluppare deli strumenti utili al riconoscimento dell’apprendimento non formale:

  • Semplificare i metodi per documentare i percorsi di apprendimento, e garantire che gli strumenti di riconoscimento come i portfolio individuali siano ugualmente utili allo sviluppo personale, alla partecipazione sociale e a finalità educative o di inserimento nel mondo del lavoro;
  • Comprendere che il riconoscimento è una conferma del completamento del processo, e considerare la prospettiva del partecipante nel chiedere quali obiettivi di apprendimento siano stati raggiunti, e quale sia il loro significato;
  • Applicare criteri di qualità che siano rilevanti nell’acquisizione e nel miglioramento di competenze personali, sociali, comunicative e interculturali, oltre alle conoscenze e alle abilità tecniche più facili da misurare, e valutare queste ultime insieme con le collegate capacità di impiego in situazioni di problem solving e di vita reale.

 

Roberta Guerriero

Volontaria in Servizio Civile